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Nuove sistemazioni delle reliquie e affrancatura dell’arcispedale

Francesco Gaetano Incontri, tra gli arcivescovi fiorentini fu il parroco più assiduo di Capalle.
Libero dalle cose della Diocesi, vi si recava con una vettura presa a prestito ed affrontava il freddo d’inverno del Palagio contentandosi di un mannello di fascine.
Attese in modo decisivo all’abbellimento della chiesa e nel 1749 iniziò dall’altare maggiore: centro ed oggetto del culto principale.
Un cancelletto di legno dorato di squisita fattura chiudeva il vano dove furono alloggiate le reliquie dei Santi.
Il 23 settembre 1749 mons. Incontri aveva decorata la pieve con il titolo di Propositura.
Nel secolo XIX, da parte di Mons. Limberti, vescovo dal 1856 al 1874, dato che le originarie autentiche del secolo XVII furono perdute, fu proceduto ad una nuova ricognizione sui resti mortali ed all’applicazione di nuovi sigilli sulle urne, che sono tutt’ora visibili.

La storia segue il suo corso, per cui l’obbligo di finanziamento della festa, insieme a tanti altri facenti carico all’Arcispedale di Santa Maria Nuova (succeduto al soppresso Spedale di S. Matteo), furono ritenuti come situazioni anacronistiche Fu stipulato un atto in data 3 febbraio 1874 tra Mons. Arcivescovo di Firenze e il Signor Cav. Sartori, regio impiegato, per cui la Chiesa fu inscritta nel Gran Libro del debito Pubblico del regno d’Italia per una rendita annua di lire 45, con godimento dal 1 Aprile 1874.
Negli anni successivi si rinvengono nell’Archivio Arcivescovile le ricevute del Sig. Vicario Preposto della Chiesa parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta a Capalle, relative alla riscossione della rendita per la “Festa della traslazione delle reliquie”.
Dopo pochi anni di questo contributo se ne perdono le tracce.